centro sociale
i servizi
Il Centro è nato per volontà dell’Amministrazione Comunale nell’anno 1998 al fine di intervenire in un quartiere periferico e privo di servizi. La apertura del Centro sociale Giovanile (diventato poi Centro Sociale Don Antonio Palladino) è stato forte segnale di volontà per migliorare o costruire i livelli di integrazione, soddisfare i bisogni e le esigenze dei minori spesso espressi attraverso comportamenti devianti ed inevasi. In questi anni, nonostante tante difficoltà, si è cercato con l’apertura del Centro, di arrivare al recupero dei minori tramite la conoscenza delle problematiche che affliggono le famiglie di questo quartiere. Il Centro è il luogo dove la Cooperativa può attivare un servizio educativo sociale e culturale, valido per il minore e per la famiglia, potenziando e rivitalizzando l’aggregato familiare.
Per la Cooperativa l’apertura del Centro Sociale Giovanile non voleva essere un’alternativa laica all’oratorio, ma soprattutto su di esso sono state investite attraverso la conoscenza delle problematiche del quartiere, energie e strategie per un lavoro di prevenzione delle tossicodipendenze e della criminalità giovanile.
Alla base di questo investimento è rintracciabile una duplice consapevolezza. Da un lato, l’importanza della socializzazione tra adolescenti e nel contempo il fatto che la socializzazione avviene tramite associazioni strutturate. Dall’altro lato, la decisione dell’Amministrazione Comunale di offrire ai giovani, in particolare quelli che non frequentano associazioni, opportunità di socializzare, fare qualcosa insieme, imparare, discutere, divertirsi nell’ambito del Centro di aggregazione.
Il Centro è uno spazio predisposto a fare incontrare i giovani nel loro tempo libero, in base agli interessi personali, ha funzione di stimoli rappresentati da attività predisposte nel quadro educativo che andremo ad elencare più innanzi, con la presenza costante di animatori.
La Cooperativa “Nuova Alba” vede l’educazione all’aggregazione come momento di crescita importante; lo staff lavorativo si è occupato, in questo quartiere, di sostituire con il Centro Sociale la strada attraverso i giochi, lo sport, i laboratori, le attività teatrali e musicali.
Ci si è preoccupati di costituire il gruppo come risposta ad un bisogno di appartenenza. Il gruppo deve avvertire il bisogno crescente di trascorrere insieme il tempo divertendosi.
Anche se i gruppi sono stati misti è emerso in modo naturale il confronto tra i problemi personali e affettivi (insuccessi, frustrazioni, esperienze).
Il gruppo è stato un luogo di vissuto e di reciproca confidenza sugli stati d’animo e sui sentimenti, esso è diventato il supporto su cui si riversa quello spessore esperienziale fatto di speranze, reazioni, tensioni, disillusioni, tipico di chi deve scoprire da solo le esperienze che caratterizzano il giovane.
Nel corso di questi cinque anni di attività nel Centro Sociale, i rapporti tra gli adolescenti del 1998 e gli animatori-educatori non si è mai interrotto, è stato costante e costruttivo, ovviamente seguendo i parametri educativi stabiliti nel Progetto che ci ha permesso di Vincere la Gara di Appalto nel ’98. Gli adolescenti sono diventati adulti, i bambini sono diventati adolescenti, gli ultimi continuano a frequentare il Centro i primi hanno seguito, con molta dignità e consapevolezza Il Mondo Del Lavoro.